Covid e salute: tecnologia alleata degli italiani
Il 22% delle persone in isolamento domiciliare ha usufruito di telemedicina o videoconsulto
Per il 25% degli utilizzatori questi strumenti sono stati indispensabili durante la quarantena
2 italiani su 5 considerano la tecnologia (app e wearable) alleata per il controllo della salute
Il 47% usa internet per fare autodiagnosi
Per il 24% la telemedicina è un fronte su cui investire
Tecnologia come strumento per diffondere stili di vita sani per il 13% degli intervistati
La pandemia dell’ultimo anno ha sicuramente reso più intenso il rapporto degli italiani con la tecnologia: non solo per quanto riguarda smart-working e telelavoro, ma anche per la gestione della salute. Basti pensare alle necessità mediche delle persone costrette all’isolamento domiciliare, impossibilitate quindi a recarsi in cliniche o anche solo in farmacia per proseguire controlli e cure. Nel 22% dei casi, le persone costrette in casa hanno potuto risolvere questo problema usufruendo di servizi di telemedicina, videoconsulto o consegna domiciliare dei farmaci.
Servizi molto apprezzati dagli italiani che ne hanno fatto
uso: il 68% ha dichiarato che questi
strumenti hanno semplificato la gestione dell’isolamento e il
25% li ha considerati addirittura
indispensabili.
Lo rileva l’Osservatorio
Sanità1 di UniSalute realizzato con Nextplora
per indagare le abitudini degli italiani per quanto riguarda l’uso
delle nuove tecnologie applicate al benessere.
Telemedicina e videoconsulti, grazie alla loro capacità di fornire
garanzie sulla reperibilità di medici e strutture sanitarie, hanno
rappresentato un supporto psicologico
per il 44% degli italiani che hanno vissuto un periodo di
isolamento domiciliare mentre, il 38%
delle persone che hanno usato questi
strumenti ha apprezzato in particolare la possibilità di tenere
sotto controllo con costanza il proprio stato di
salute.
In generale, la fiducia degli italiani nei confronti della
tecnologia è molto cresciuta negli ultimi anni: un dato legato
all’uso quotidiano di strumenti fino a pochi anni fa poco diffusi,
specialmente in alcune classi d’età. Un trend fortemente in ascesa
che si registra anche nell’ambito della salute; non è un caso che
due italiani su cinque (38%) reputino le
app e i cosiddetti “wearable” (come ad esempio gli
smartwatch) validi alleati per quanto
riguarda il monitoraggio del proprio stato di
salute.
Lo sport, e in generale la cultura del wellness, rappresentano
l’ambito in cui salute e tecnologia vengono vissuti dagli italiani
come un binomio inscindibile: il 38% dei
wearable e delle app utilizzati sono infatti dedicati al
monitoraggio dell’attività fisica. Seguono gli strumenti
in grado di tenere sotto controllo l’attività cardiaca (26%) e le
app che permettono di calcolare il consumo di calorie nell’arco
della giornata (20%).
Oltre ad app e wearable è il web a giocare un ruolo
importante: internet, ormai fonte
primaria di qualsiasi tipo informazione, è utilizzato da un italiano
su due (47%) per eseguire delle
autodiagnosi, soprattutto quando riguardano sintomi lievi
o piccoli infortuni.
È giusto quindi che il sistema sanitario italiano, nelle sue
declinazioni pubbliche e private, punti sulla tecnologia? Per gli
italiani la risposta è “sì”. In particolare, un
italiano su quattro (25%) pensa che
nella tecnologia risieda la chiave per il progresso della
ricerca, mentre il 24% vede nella telemedicina la frontiera
tecnologica su cui investire. Un italiano su cinque (18%)
pensa che il progresso tecnologico favorirà soprattutto lo sviluppo
di nuove apparecchiature per eseguire esami clinici più accurati, il
13% invece, crede che la tecnologia potrebbe giocare un ruolo chiave
per la diffusione di stili di vita più sani.
Maggio 2021
1 Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nextplora nel 2020 su di un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età (over 30), sesso ed area geografica.