Gli ultimi anni, anche a causa della pandemia e dei lockdown, hanno sicuramente rappresentato un momento di cambiamento per tanti aspetti della vita quotidiana, tra i quali anche le abitudini a tavola. Il 51% degli italiani, infatti, dichiara di aver modificato il proprio stile alimentare negli ultimi dodici mesi; e se per il 12% la nuova dieta risulta essere meno sana ed equilibrata, per il 40% si è trattato di un miglioramento delle proprie abitudini alimentari.
Lo rileva l’Osservatorio Sanità UniSalute1 realizzato con Nomisma, per indagare le abitudini degli italiani in ambito di salute e prevenzione.
Ma come è cambiato l’approccio degli italiani nei confronti del cibo nell’ultimo anno? Uno su due (49%) afferma di prestare maggiore attenzione alla qualità del cibo che mangia. Nello specifico molti puntano su alimenti più sani: il 53% degli italiani dichiara infatti di aver iniziato a mangiare più ortaggi con l’inizio della pandemia.
In generale, forse grazie anche alla diffusione dello smart-working e di stili di vita meno frenetici, gli italiani hanno potuto mangiare in maniera più regolare: non è un caso che il 49% dichiari di avere sfruttato l’ultimo anno per migliorare la propria organizzazione dei pasti, permettendosi una pausa pranzo a casa rinunciando invece a panini o qualcosa di veloce (e calorico) proprio dei giorni passati in ufficio.
L’attenzione al cibo è strettamente correlata al benessere, e gli italiani lo sanno bene visto che il 37% vede nel controllo dell’alimentazione un modo per mantenersi in salute. Al mangiar sano quattro italiani su cinque (79%) collegano la possibilità di curare o prevenire problemi di peso, mentre una percentuale simile (77%) vede nelle abitudini a tavola validi strumenti per tenere sotto controllo i valori del sangue (come i trigliceridi e il colesterolo). Oltre un italiano su due (58%) sta attento a cosa mette nel piatto per evitare di avere problemi di diabete, mentre il 66% conta di poter prevenire problemi cardiaci e di circolazione attraverso la dieta.
Italiani più in forma e con meno problemi di peso quindi? Purtroppo non tutti.
Nonostante nuove abitudini alimentari più virtuose, persistono gli ormai noti problemi con la bilancia: un italiano su quattro (23%), infatti, dichiara di essere ingrassato rispetto al periodo precedente al lockdown, un aumento di peso che si è attestato, mediamente, intorno ai 6 chili.
Se infatti il lockdown ha portato gli italiani a riflettere sulla propria dieta, è anche vero che ha di fatto impedito a molti di praticare attività motoria e sportiva con continuità. Come è emerso in una precedente indagine dell’Osservatorio, durante il lockdown è cresciuta la quota di italiani inattiva dal punto di vista motorio, essendo passata dal 25% pre-pandemia, all’attuale 30%. Un dato, questo, che sicuramente ha impattato sulla “linea” di molti italiani, che dovranno impegnarsi per trovare il giusto equilibrio tra movimento e cura dell’alimentazione, per uscire da questo periodo complicato in uno stato di forma ottimale.
Novembre 2021
1 Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nomisma nel 2021 su di un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età (18-65 anni), sesso ed area geografica.